The Guardian: alti e bassi
Alcune considerazioni su uno dei migliori giornali d'Europa
Non si fa in tempo a tirar un sospiro di sollievo per il risultato positivo raggiunto che l’anno seguente si manifestano nuovi motivi di preoccupazione.
È quanto accaduto al Guardian che nel 2023 ha annunciato i brillanti risultati dell’anno precedente (2022) e di recente ha presentato un bilancio di nuovo negativo per il 2023. Perché questi alti e bassi? Se perfino il miglior giornale d’Europa segna il passo (ma continua a investire), l’editoria periodica uscirà mai dalla lunga crisi che vede la carta spegnersi e il digitale non crescere abbastanza per ritrovare un nuovo equilibrio?
Osservare il Guardian da vicino e studiarne le strategie è utile per capire se ci può essere un domani più sereno per chi produce contenuti di qualità.
Troverete qui di seguito un testo sul Guardian tratto da Attenzione e potere (Luiss press 2024). Subito dopo, ho aggiunto alcuni aggiornamenti relativi agli eventi degli ultimi mesi. Il più significativo è certamente il risultato finanziario negativo del 2023, reso pubblico nella primavera del 2024.
Il passo indietro intacca solo in parte le straordinarie prestazioni del gruppo, ma mette in evidenza quanto sia difficile trovare uno spazio sostenibile nel mercato dei media. Anche per gli editori, che hanno investito in risorse di capitale e umane per progettare un nuovo modello economico. Figuriamoci quanto possa essere complicato per chi cerca di sopravvivere senza una strategia chiara!
Facciamo dunque un veloce passo indietro prima di osservare cosa è accaduto al gruppo editoriale inglese nell’ultimo periodo.
La strada da percorrere è complessa e richiede prove, esperimenti e continui aggiustamenti.
Perché The Guardian è diventato The Guardian Ecco l’ estratto dal libro (Attenzione e potere, Luiss Press, 2024).
…Tra i dati preziosi evidenziati da Ophan, la piattaforma di The Guardian, ce n'è uno in particolare che merita attenzione per i risultati che ha prodotto. Vediamo di cosa si tratta.
Nel 2023, The Guardian ha ridotto la sua produzione settimanale di contenuti online di un terzo. Questo è avvenuto dopo che Ophan ha identificato un numero significativo di articoli che non venivano mai letti dal pubblico. Chris Moran, responsabile dell'innovazione editoriale di The Guardian, ha confermato questo a Digiday. La riduzione dei contenuti ha portato a un aumento del traffico di pubblico, tempi di coinvolgimento più lunghi e, in ultima analisi, più abbonati. Altri media hanno seguito la stessa strategia ottenendo risultati migliori: News UK, The Times of London e Le Monde. Questa tendenza invita alla riflessione e dovrebbe incoraggiare un minimalismo editoriale per attrarre un pubblico che apprezza la qualità.
È anche una lezione che viene da lontano. La frase "Less is more" è un principio reso popolare nel design e nell'architettura, associato all'architetto tedesco-americano Ludwig Mies van der Rohe. L'idea che sottrarre elementi possa migliorare un prodotto ha influenzato l'architettura moderna e il design del XX secolo. Mies van der Rohe è stato una figura chiave nel movimento dell'architettura moderna.
Alcuni lettori potrebbero sostenere che, a parte l'entusiasmo per Mies van der Rohe, sembra intuitivo che ridurre e tagliare il superfluo porti a buoni risultati. Eppure non è scontato. Spesso accade infatti il contrario: c'è una tendenza a fornire un eccesso a scapito della qualità. Ora, con queste piattaforme analitiche, abbiamo anche dati affidabili che possono aiutare le scelte.
Il modello economico The Guardian è noto per il suo modello di business unico e privilegiato. È una combinazione di fonti di reddito tradizionali e approcci innovativi per finanziare le sue attività editoriali. Nel corso degli anni, il gruppo editoriale ha sperimentato diverse fonti di entrate e modelli per adattarsi al panorama mediatico in continua evoluzione. Ecco alcuni aspetti chiave del modello economico di The Guardian:
Approccio digital-first: The Guardian ha dato priorità alla sua presenza online e si concentra sul giornalismo digitale. Offre i suoi contenuti attraverso il sito web e le app mobili, rendendoli accessibili a un pubblico globale. Circa il 50% del suo pubblico si trova al di fuori del Regno Unito.
Ricavi pubblicitari: Come molti editori, The Guardian genera una parte significativa dei suoi ricavi attraverso la pubblicità, sia sul sito web che nella versione cartacea.
Abbonamenti e contributi: Nel 2014, The Guardian ha introdotto un programma di abbonamento per incoraggiare i lettori a sostenere il giornale con contributi ricorrenti. Gli abbonati ottengono accesso a benefici ed eventi esclusivi.
Finanziamenti filantropici: The Guardian ha ricevuto finanziamenti significativi da varie fondazioni e organizzazioni. Il gruppo è controllato dal Scott Trust, istituito nel 1936, che ne garantisce l'indipendenza e la sostenibilità a lungo termine. Tra i finanziatori c'è anche la Bill & Melinda Gates Foundation.
Eventi e collaborazioni: Il giornale organizza eventi, conferenze e festival, spesso in collaborazione con sponsor e partner. Queste iniziative forniscono ulteriori flussi di reddito e offrono opportunità di coinvolgimento del pubblico e promozione del marchio.
Licenze di contenuti: The Guardian concede in licenza i suoi contenuti ad altri media, sia a livello nazionale che internazionale, generando ulteriori ricavi.
Vendite e abbonamenti alla versione cartacea: Anche se The Guardian si concentra sull'offerta digitale, mantiene una rilevante edizione cartacea che genera ricavi dalle vendite e dagli abbonamenti.
La struttura proprietaria
Il Guardian News & Media è di proprietà del Guardian Media Group, che a sua volta è controllato dal Scott Trust, un'organizzazione senza scopo di lucro. Il Scott Trust genera un rendimento annuale tra i 25 e i 30 milioni di sterline, senza intaccare il fondo iniziale. La somma viene trasferita ogni anno al Guardian Media Group per finanziare le operazioni in corso.
Katharine Viner, direttrice di The Guardian, ha sottolineato sulle pagine del suo giornale come questa situazione garantisca l’indipendenza della pubblicazione: "Il nostro pubblico ci dice che vuole garantire che più persone siano meglio informate, e che questo è fondamentale per il corretto funzionamento delle democrazie."
Viner è fiduciosa che i lettori del giornale condividano la stessa passione per le questioni sociali fondamentali: "Dalla crisi climatica all'ineguaglianza, fino all'influenza delle grandi aziende tecnologiche sulla nostra vita."
Nessun paywall, giornalismo aperto
The Guardian ha scelto di non implementare un paywall, il che significa che tutti gli articoli rimangono accessibiligratuitamente. "Abbiamo deciso di non attivarlo," ha dichiarato Katharine Viner, "perché vogliamo che il nostro giornalismo sia il più accessibile possibile a tutti, anche nelle comunità che non possono permettersi di pagarlo. Molti lettori ci hanno detto che contribuiscono finanziariamente perché vogliono che The Guardian, con il suo giornalismo indipendente, possa avere il massimo impatto possibile."
Viner conclude con un pensiero che è un manifesto culturale: "Questo significa che più persone hanno accesso a informazioni accurate, analisi utili e idee interessanti su ciò che sta accadendo nel mondo. In questo modo, sono meglio informate e in grado di prendere decisioni più precise riguardo alle loro vite."
Come riportato da Jim Waterson del Guardian Media Group, nel 2022 la società madre ha registrato i migliori risultati finanziari dal 2008, grazie a un maggiore contributo da parte dei lettori online e a un aumento dei ricavi dalle operazioni internazionali.
I ricavi annuali del Guardian Media Group sono aumentati del 13%, raggiungendo i 255,8 milioni di sterline. Dopo anni di pesanti perdite, l'azienda ha registrato un primo utile. Oltre due terzi dei suoi ricavi provengono dalle operazioni online.
Charles Gurassa, presidente del Guardian Media Group, ha dichiarato: "I risultati hanno giustificato la decisione di chiedere il sostegno finanziario ai lettori piuttosto che far pagare l'accesso ai contenuti. Abbiamo investito nella costruzione e nell'approfondimento del nostro rapporto con i lettori di tutto il mondo, e ora abbiamo oltre un milione di lettori che contribuiscono regolarmente. Questo ci consente di guardare al futuro con fiducia, nonostante le sfide che il settore dei media continua a fronteggiare."
I dati e le dichiarazioni sono contenuti nel rapporto aziendale del 2022.
(I seguenti dati sono stati pubblicati da The Guardian il 25 luglio 2023.)
"Il dato principale è positivo: un nuovo record di ricavi annuali, pari a 264,4 milioni di sterline. La nostra crescita internazionale continua: durante l'anno, i ricavi internazionali sono cresciuti fino a 93,2 milioni di sterline, rappresentando ora il 35% dei ricavi totali, grazie ai continui investimenti nel giornalismo e nelle capacità digitali. Guardian Australia e Guardian US continuano a rafforzarsi, e investiremo in entrambi i mercati per favorire ulteriore crescita. Siamo ora uno dei principali editori finanziati dai lettori a livello mondiale e ci assicuriamo che il nostro giornalismo rimanga aperto. Il totale dei ricavi dai lettori online è cresciuto del 7,6%, raggiungendo gli 81,9 milioni di sterline, con oltre il 50% proveniente dall'estero."
I ricavi di The Guardian sono aumentati di 8,6 milioni di sterline (+3,4%) raggiungendo i 264,4 milioni, grazie alla continua crescita del pubblico. Nel 2023, le operazioni digitali hanno rappresentato il 31% dei ricavi totali, circa un terzo del reddito complessivo. Un risultato straordinario che dimostra ancora una volta quanto sia difficile ottenere buone performance di reddito in quel segmento.
Il gruppo continua a investire: il piano di investimenti triennale 2024-2026 prevede fondi destinati a comprendere meglio il pubblico, crescere a livello internazionale, generare maggior valore dai lettori e innovare la tecnologia, le capacità e la cultura del sistema The Guardian.
Se consideriamo il 2006 come punto di partenza, si tratta di un percorso di circa 20 anni. È stato in quell'anno che è stato annunciato il "Digital First", affermando che il giornale avrebbe dato priorità al digitale…
Come accennavamo il risultato di bilancio 2023, presentato a metà 2024 non ha confermato questo importante risultato positivo raggiunto.
Aggiornamenti per il 2023-2024
1. Risultati finanziari del 2023
Nel 2023, The Guardian ha raggiunto un nuovo record di ricavi annuali, pari a 264,4 milioni di sterline, con un aumento di 8,6 milioni (+3,4%) rispetto all'anno precedente. Questo successo è stato trainato dalla continua crescita del pubblico internazionale, che ora rappresenta il 35% dei ricavi totali. La maggior parte dei ricavi digitali è stata generata dalle operazioni internazionali, in particolare negli Stati Uniti e in Australia.
Il gruppo continua a investire nel suo piano triennale (2024-2026), con fondi destinati a comprendere meglio il proprio pubblico, espandersi ulteriormente a livello internazionale e innovare la tecnologia e la cultura aziendale.2. Il contributo del Scott Trust è rimasto cruciale nel 2023, continuando a fornire tra i 25 e i 30 milioni di sterline all'anno per sostenere le operazioni del giornale. Questo fondo garantisce la stabilità finanziaria di The Guardian e consente la continuazione del modello di donazioni dei lettori, evitando la necessità di un paywall. Questo modello si è rivelato efficace, con circa il 50% dei ricavi digitali provenienti dai contributi volontari dei lettori.
3. Nonostante il successo complessivo, nel 2023 è stata registrata una significativa perdita operativa di 30,9 milioni di sterline a causa di una combinazione di costi energetici e operativi in aumento. Tuttavia, The Guardianha scelto di continuare a investire in giornalismo di alta qualità e nella crescita internazionale, anche in un contesto economico difficile.
4. Per migliorare la propria posizione nel 2024, The Guardian ha deciso di concentrarsi su una strategia di diversificazione delle fonti di reddito, tra cui l'espansione nell'e-commerce e lo sviluppo di nuovi prodotti digitali, come l'app di ricette a pagamento Feast (https://www.theguardian.com/theguardian/feast). Inoltre, il giornale prevede di potenziare ulteriormente l'offerta di abbonamenti digitali, aumentando il coinvolgimento dei lettori attraverso la fornitura di contenuti esclusivi.
Di seguito riportiamo il grafico aggiornato che mostra i dati finanziari operativi di The Guardian, inclusi i dati del 2023.
Profitti/Perdite operative: The Guardian (2006-2023)
Grazie per l’attenzione